Alleanze elettorali. Sala ha deciso. Niente 5stelle al primo turno.

Alleanze elettorali. Sala ha deciso. Niente 5stelle al primo turno.

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Il Chiarimento di Ferragosto

Alleanze elettorali. Sala ha deciso. Niente 5stelle al primo turno.

Come avevamo previsto, riguardo al tema delle alleanze elettorali, la data di Ferragosto ha proprio funzionato da spartiacque.

Con una intervista a "laRepubblica" proprio di domenica 15 agosto, Beppe Sala si è incaricato di fare definitivamente chiarezza sulla eventuale alleanza con i 5Stelle: se ci sarà non sarà certamente al primo turno.
Parole chiare e impegnative che hanno così dato risposta anche alle sollecitazioni di Sergio Scalpelli e di Franco D'Alfonso che con due distinti interventi avevano indicato la strumentalità, tanto tardiva quanto inopportuna, di un dibattito politico che si proponeva di imbarcare i 5S 'buoni' sul carro di Sala, mentre la parte 'dura' del M5s restava libera da impegni.

D'Alfonso nella sua dichiarazione aveva stigmatizzato

"gli ininfluenti e non pervenuti 5stelle milanesi, già distribuitisi in almeno quattro liste di diversa collocazione alle prossime elezioni comunali", considerandola una "questione, politicamente ormai del tutto irrilevante per la caratterizzazione della coalizione che sosterrà il sindaco SALA".
"La presenza ed il peso politico in coalizione della lista civico-politica de I Riformisti, nata per proporre un progetto naturalmente alternativo alla antipolitica pentastellata, è garanzia - ha sottolineato D'Alfonso - della saldezza del municipalismo riformista ambrosiano che governa la città dal 2011 e si appresta, ne siamo convinti, ad aprire un nuovo ciclo politico e programmatico con la conferma di Beppe Sala a sindaco per il prossimo quinquennio". Leggi qui la dichiarazione integrale.

Sala nella intervista concessa a "laRepubblica" è stato poi nettissimo: "Con i 5Stelle nessuna alleanza al primo turno".

Il Movimento civico è partito così "pancia a terra" nel lavoro elettorale sul territorio affinchè, con la mobilitazione dei candidati e di tutti i simpatizzanti, settembre possa dare tutti i suoi frutti alla Lista de " I Riformisti" fondata su un progetto politico che a Milano (e non solo) rappresenta la vera novità delle elezioni del 3/4 ottobre 2021.

Sala “Al primo turno niente intesa con il M5S Bernardo insulta Milano”

di Alessia Gallione

MILANO — Alla fine, Beppe Sala ha detto no: l'alleanza ai primo turno con M5S non verrà siglata. «Un accordo a 50 giorni dal voto e dopo cinque anni in cui noi eravamo maggioranza e loro opposizione, anche dura, sarebbe visto come un’operazione di palazzo, un’alchimia elettorale. Gli accordi politici di largo respiro non possono essere fatti solo sulla base delle possibili convenienze del momento», dice il sindaco di Milano. Che, però, non chiude la porta al dialogo (futuro) con il Movimento guidato da Giuseppe Conte. Strada sbarrata invece a chi, come il suo avversario di centrodestra Luca Bernardo, dice di non fare distinzioni tra fascisti e antifascisti: «Un insulto alla Milano città medaglia d’oro della Resistenza».

Sindaco, nella sua scelta di non correre insieme a M5S ha pesato di più la contrarietà di pezzi della sua coalizione come i Riformisti — Azione, Italia Viva, civici — unita alle perplessità del Pd milanese o la distanza di visione sulla città? 

«Ascolto sempre tutti, ma poi ragiono con la mia testa. Ha influito il confronto tra la mia visione politica e ciò che esprime attualmente il M5S».

Eppure il pressing c’è stato. Lo stesso Conte con un intervento sul Corriere della Sera ha ammesso gli errori fatti in passato al Nord e ha rilanciato una sorta di programma senza mai citare, a queste latitudini, il reddito di cittadinanza.

«Le parole di Conte sono apprezzabili. Trovo spunti di convergenza sulla centralità della sostenibilità ambientale e del supporto al mondo del lavoro, a partire dalle piccole e medie imprese. Su queste basi possiamo immaginare di lavorare insieme nella prossima consiliatura. Oggi però è piu corretto, come ripeto da mesi, che le due proposte di città si presentino in autonomia. E che i milanesi scelgano liberamente a quali idee e a quale classe dirigente affidare i prossimi cinque anni».

Leggi qui tutta l'intervista.

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