Riforma Giustizia. Con chi stare?
Per chiarezza: su questi temi la nostra posizione è sempre con Giuliano PISAPIA.
Sulla riforma della Giustizia proposta dalla Ministra Cartabia, si è scatenato da giorni un dibattito acceso. Su uno dei punti della riforma - la prescrizione - il confronto politico si è trasformato in uno scontro senza riguardo alcuno. E questo ha portato anche sulla stampa, articoli e posizioni molto dure e senza giri di parole (basta leggere, uno per tutti, l'articolo su "Linkiesta" a firma di Iuri Maria Prado).
La durezza del confronto è anche determinato dai dati di fatto, peraltro pubblici. Il 70%" delle prescrizioni avviene in fase istruttoria dove gli avvocati non entrano, quindi la responsabilità è solo ed esclusivamente dei magistrati.
Le statistiche dicono che nel 50% delle carcerazioni preventive i detenuti si rivelano innocenti.
Partendo da questi dati di fatto, c'è chi (come Piero Sansonetti su "Il Riformista", giornale tra i più duri contro la carcerazione preventiva) ricorda che le carcerazioni preventive riguardano il 50% dei detenuti, e perciò vuol dire che nelle carceri italiane ci sono il 25% di innocenti, una cosa che può succedere a chiunque, non solo agli addetti ai lavori.
Tra iper-garantisti e manettari non c'è proprio alcuna posizione ragionevole ed equilibrata?
Per noi una linea c'è ed è quella che da lungo tempo porta avanti Giuliano PISAPIA, e che è ben sintetizzata nell'intervista concessa in questi giorni su "La Stampa".