BENTORNATO SALONE!
Soddisfazione ma anche cautela tra gli organizzatori.
Si apre il dibattito su come il Salone può contribuire alla 'ripartenza' di Milano.
di Maurizio De Caro
La decisione degli Enti e degli organizzatori di fissare a Settembre la manifestazione più importante di Milano, è certamente un fatto di rilievo.
Essa infatti segna una rinnovata fiducia degli Enti organizzatori e delle Istituzioni della città che la ripartenza è possibile.
La pandemia con la quale ormai conviviamo da un anno e mezzo, può essere affrontata con minor sgomento e paura, senza quell'immobilismo che finora ha paralizzato ogni nostra attività.
Ricominciamo con la cultura.
Ricominciamo con le fiere e le esposizioni, pur sempre con tutte le precauzioni e le misure di sicurezza.
Ricominciamo con tante meno esitazioni quanto più rapidamente e in modo completo procederà il piano di vaccinazione.
Lo sforzo è notevole.
Sarà messa alla prova tutta la nostra capacità di fare sistema, con una collaborazione tra tutte le istituzioni, nazionali e locali.
Milano ha già dimostrato di saperlo fare con lo scatto di reni che in una manciata di mesi portò alla realizzazione dell'Expo. Se la complessità di questa emergenza pandemica è senza alcun dubbio incomparabile con quella situazione, comunque Milano ha già il suo paradigma, "sa come si fa"!
Questo dal punto di vista organizzativo.
Per quanto riguarda invece la "qualità della proposta" su come deve essere il Salone 2021 molto c'è ancora da dire e da fare. Lo ha già messo in rilievo la stampa che pure ha salutato con soddisfazione la decisione di fare l'iniziativa fieristica così importante per l'industria del mobile e del design.
Con quali contenuti e proposte è tutto da discutere.
Perchè il cambiamento ci sarà. Forse è esagerato dire che nulla sarà come prima. Ma certamente, come dicono esperti ed osservatori, non può essere tutto come prima.
Insomma il dibattito è aperto.
Come sottolinea oggi Maurizio De Caro:
"Il Neo-Salone dovrà partire da esigenze diverse, da considerazioni meno formali, estetiche per dare risposte etiche all’universo degli oggetti che “curano” la nostra vita, modificandola e rendono meno problematico il nostro attraversamento del pianeta.
Non sarà una questione di stile, di stili, di neo-Bauhaus contemporanea ma, ogni paradigma dovrà trovare la condizione di necessità semantica, prima della defatigante ricerca dell’ossessione paranoica del bello, una collaborazione tra discipline, tecniche, culture del progetto." (...)
Continua a leggere
https://one.listonegiordano.com/architettura/salone-del-mobile-2021/