dr. Marco Fumagalli
Medico e Consigliere comunale di Milano
Mesi fa, in Consiglio comunale di Milano, ho ricordato come non era impossibile - magari anche attingendo al Fondo di mutuo soccorso - dare vita immediatamente ad una rete territoriale di almeno dieci punti comunali attrezzati che potessero funzionare da:
- - dispensari dei vaccini,
- - rilevamento ed informazione sul Covid,
- - appoggio per i medici di base, rispondendo così ad una esigenza critica innanzitutto di disponibilità, di competenze e di informazioni.
Queste proposte erano tese a rassicurare la cittadinanza in un momento nel quale purtroppo le strutture sanitarie territoriali organizzate dalla Regione si sono rivelate quantomeno carenti e di difficile accessibilità.
L’intervento comunale, avevo peraltro già allora sottolineato, è l’unico in grado di mettere rapidamente in rete le tante strutture e competenze esistenti sul territorio; dalle farmacie ai laboratori privati; dai medici di medicina generale a quelli scolastici; fino ai presidii di medicina sportiva presenti nelle decine di impianti gestiti dalle associazioni e squadre agonistiche milanesi.
Tali strutture potrebbero rappresentare anche luoghi per la distribuzioni di DPI e materiale sanitario per gli stessi medici di medicina generale, con un contributo diretto da parte della amministrazione che si era già prodigata nella prima parte della fase epidemica per supportarli nella difficile battaglia nei confronti del virus. L’intervento comunale integrato con la Regione e ATS potrebbe coinvolgere anche gli ambulatori delle farmacie comunali e il suo personale.
In tali ambiti potrebbe essere organizzato anche un servizio diagnostico con tamponi rapidi sempre in supporto con ATS.
L’intervento comunale potrebbe mettere in rete rapidamente le tante strutture e competenze esistenti nel territorio, dalle farmacie ai laboratori privati, dai medici di base ai pediatri di libera scelta ai presìdii di medicina sportiva.
Le idee non mancano e ne parleremo martedì 15 dicembre in un dibattito, moderato da Elisabetta Strada, Consigliere regione Lombardia e componente della Commisssione Sanità, al quale oltre a me parteciperanno dei colleghi che racconteranno le loro esperienze concrete sul territorio: Carla BRAMBILLA, Mariangela CLERICI, Luigi BIERTI e Tullio COTTATELLUCCI.
Ma per far diventare operativo tutto quanto sopra detto c'è una condizione essenziale: il Sindaco deve avere tutti i poteri di Autorità sanitaria sul territorio del suo Comune, per i suoi cittadini! Almeno nelle grandi Città. In quelle conurbazioni urbane denominate "Città Metropolitane".
Lo abbiamo detto già tante, troppe volte. Ma se una lezione importante abbiamo avuto dall'esperienza Covid, la lezione è proprio questa.
Adesso si tratta di iniziare una battaglia chiara in tutte le sedi istituzionali possibili per raggiungere questo obiettivo. Senza il quale sarà sempre più difficile mantenere in Salute le nostre Città.