Per un Congresso Civico Riformista
di Franco D'Alfonso
Carissimo,
nel lavoro di questi ultimi mesi di organizzazione di un “Congresso Civico” abbiamo avuto la conferma della validità di questa scelta proprio nel suo significato etimologico:
- Congresso, come occasione per confrontarsi e procedere assieme,
- Congresso per dare un luogo, un senso ed un indirizzo a quella voglia di impegnarsi politicamente senza subire i condizionamenti della politica come professione oligarchica,
- Congresso per non rassegnarsi al fatto che il dibattito nei partiti è stato abolito o ridotto a liturgia priva di significato,
- Congresso per dare occasione di ascolto a chi pensa di avere qualcosa da dire in un tempo di disimpegno e allontanamento anche dal voto democratico, pericolosamente considerato da molti, troppi come un rito inutile, quasi fossimo tornati ai “ludi cartacei” della definizione mussoliniana degli anni Venti del secolo scorso.
In particolare, si sono confermate sia le finalità (i perché) sia il metodo (il come) del suo svolgimento individuando il fine del congresso in una elaborazione politica che, partendo dalla nostra storia, porti a sintesi le esperienze del più recente passato, del civismo e dalla cultura delle autonomie.
Naturalmente questa elaborazione si deve tradurre in temi specifici, per ciascuno dei quali occorre indicare non solo cosa si desidera ma anche come si ritiene possibile ottenerlo in maniera tale che le proposte da generiche divengano specifiche, e individuino beni comuni e metodi ben definiti che sono spesso peculiari del civismo. E su queste proposte ben definite diventa possibile il confronto con altre forze politiche - con l’obiettivo di inserire almeno una parte di queste proposte nei programmi di eventuali coalizioni maggioritarie cui dovessimo partecipare.
In ultimo ma non meno importante, il congresso può e deve stimolare un rinnovato impegno dei nostri aderenti. Nelle recenti vicende elettorali abbiamo dovuto constatare che il nostro impegno, pur non mancando mai, ha avuto esiti alterni: alcune volte è stato premiato dagli elettori, altre volte no. Appare quindi opportuno sintetizzare le esperienze maturate finora, delineare e approvare le proposte e le strategie da sviluppare a breve/medio termine, e farlo con un metodo nuovo che garantisca la partecipazione ed il contributo di tutti, in un processo che al contrario di quel che accade nei partiti tradizionali muova dalla base verso il vertice.
Una elaborazione sviluppata democraticamente, attenta al bene collettivo, coerente con la nostra storia, è il modo migliore di consolidare il sentimento di identità e di appartenenza che ci unisce.
In particolare i frequentatori di questa chat sono chiamati a confermare il proprio interesse ed impegno, sottoscrivendo il diritto ad essere parte della platea congressuale con versamento di quota congressuale di euro 50 (cinquanta) utilizzando il link per il versamento sul sito alleanzacivica.eu: i pochi che hanno manifestato dubbi e ritrosie sulla parola Congresso, vedendoci un pericolo di assimilazione ai partiti tradizionali, dovrebbero riflettere sul fatto che proprio la loro presenza nel dibattito del Congresso Civico è la condizione perché una poco probabile deriva verso l’ennesimo inutile partitino sia definitivamente impedita ma soprattutto, per effetto di una, un po’, snobistica scelta individuale non si spalanchi di fatto ancora una volta la porta alla prevalenza proprio delle oligarchie autoreferenziali dei partiti, sempre più chiusi su logiche interne e sordi alle voci di un mondo sempre più estraneo a loro ma non alla politica.
Si tratta di un grande sforzo che richiediamo a noi stessi e ai nostri amici e compagni, impegnandosi in una discussione in qualche modo conclusiva di quella che è stata l’esperienza di questi anni e allo stesso tempo di verifica sull’opportunità più che la possibilità e soprattutto sulle modalità di questo nostro impegno politico comune.
Con il Congresso Civico di marzo "22 lo faremo, ancora una volta, in un dibattito senza rete, aperto ad ogni conclusione, convinti che l’impegno civico personale e di gruppo sia ancora e sempre la scintilla che rende possibile praticare una “buona politica” nei tempi che ci tocca in sorte di dover vivere.
La tua partecipazione è e sarà indispensabile per dare significato collettivo a tutto questo.
Franco D’Alfonso
Presidente Alleanza Civica del Nord