di Lorenzo Tosa
E, alla fine, dopo i due mesi più drammatici e fallimentari nella storia della sanità italiana, chiude l’ospedale della Fiera di Milano.
Doveva essere il simbolo del “modello sanitario lombardo” nella lotta al Coronavirus.
Finirà per essere ricordato come l’emblema della catastrofe sanitaria targata Lega-Fontana-Gallera.
Lo salutiamo con un breve e non esaustivo bilancio dell’operazione.
Per non dimenticare.
Inaugurazione:
31 marzo 2020, con tanto di maxi-assembramento di giornalisti, politici e dirigenti vari. Medici? Non ci avevano ancora pensato.
Posti letto totali:
Dovevano essere 600. Poi 400. Infine 200
Pazienti totali ospitati:
25
Pazienti attualmente ospitati:
Fino a ieri erano 2. Oggi sono diventati 3, con un incremento netto del 50% (!)
Costo totale operazione:
26 milioni di euro
Costo totale a paziente:
Circa 1 milione di euro
Slogan:
Da “Stiamo facendo la storia” a “Per fortuna non è servito”: una fortuna da 26 milioni di euro
La critica più gentile:
“È una roba che fa ridere i polli”.
(Luciano Gattinoni, uno dei più importanti rianimatori ed esperti di terapia intensiva al mondo)
Chiusura prevista:
Fine maggio
Sviluppi futuri:
Smantellamento totale. Non resterà neanche un cuscino
La prossima volta che sentite qualcuno parlare di modello sanitario lombardo, parlategli dell’ospedale in Fiera.
Cialtroni.