di Franco D'Alfonso
Voglio ringraziare tutti i partecipanti alla discussione fin qui svolta (e che sarà reperibile sul sito di Alleanza Civica) e tutti i lettori che vogliono intervenire con loro commenti, proposte e suggerimenti.
In particolare il mio ringraziamento va a Piero Bassetti per il suo, come sempre, generoso e prezioso intervento che spinge costantemente il nostro sguardo verso il futuro.
Faremo nostro il suo appello per una 'Politica del Coraggio' e intanto, un passo dopo l'altro, costruiamo anche il presente, per agire nell'oggi.
Abbiamo avuto alla videoconferenza anche la presenza di due nostri amici, Claudio Signorile e Giuliano Pisapia, che hanno seguito e condiviso in tutto la nostra discussione.
Come nel 47-50 l'Unione Europea (allora CECA - Comunità europea del Carbone e dell'Acciaio) era arrivata sulle rovine catastrofiche della guerra, anche questa emergenza può essere il punto di partenza per nuovi orizzonti.
Come Alleanza Civica oggi abbiamo senza dubbio fatto un passo sostanziale in avanti, delineando una visione sul tema centrale della Sanità.
Presto affronteremo la messa a punto programmatica di nuovi obiettivi: la Macroregione potrebbe essere il primo approfondimento.
Dobbiamo avere chiaro che tutto il nostro sforzo di elaborazione e di proposta si colloca ormai in quella che sarà la Fase3.
Nessuna eco abbiamo avuto alle proposte avanzate per la Fase 1 e la Fase 2, nonostante il nostro sforzo di diffusione.
Niente da Anci-Associazione Nazionale Comuni Italiani, nè dal suo presidente De Caro, nonostante la nostra proposta, per una deroga fino al 15% sul Bilancio 2020 dei Comuni, sia stata approvata dal Consiglio regionale della Lombardia, dal Consiglio comunale di Milano e presentata al Comune di Torino, Mantova, Lecco, Voghera, Taranto e altre città.
Nessun parlamentare ha risposto alla nostra lettera, fatta eccezione dell'On. Bernini, che ringrazio per la gentile risposta.
Probabilmente pesa il fatto di non avere rappresentanze parlamentari dirette. Ed anche questo è un tema da tenere presente.
È chiaro quindi che le proposte concrete che stiamo elaborando incideranno ormai anche sulle prospettive elettorali dei Comuni, se - e dai rumors risulta sempre possibile- non precipiterà quella nazionale con una chiamata al voto anticipata.
Uno sforzo di ridefinizione dei nostri obiettivi per noi è obbligata, alla luce del fatto che tutto quello che è successo ha una inevitabile ricaduta sull'idea di Milano prima del Covid: la città modello è oggi di fronte ad una crisi imprevista nelle dimensioni che stiamo vivendo, quella città oggi già non c'è più. E possiamo considerare buttati via o fortemente ridimensionati anche obiettivi come Milano 2030 e le stesse Olimpiadi2026 su cui fino a ieri si puntava quasi tutto.
Anche a livello nazionale tutto passa velocemente: già oggi al centro non c'è più tanto la crisi sanitaria quanto la crisi economica. E lo sarà sempre di più.
La discussione che abbiamo avviato perciò ci serve per mettere a punto e aggiornare, oltre al tema della sanità, anche le nostre idee portanti.
Macroregione, riforma sanitaria: come declinarle nel mondo post-Covid ?
Può reggere l'ipotesi di adottare una idea di Macroregioni 'funzionali'?
Per esempio delle Macroregioni sanitarie così come si sono delineate nella diversità del loro coinvolgimento nella crisi che stiamo vivendo?
A questo taglio 'istituzionale' vogliamo poi accostare e approfondire i temi specifici che emergono dal DOCUMENTO.
Cioè: cosa resterà nel post-Covid della riforma sanitaria e del ruolo delle Regioni? Cosa vogliamo che resti?
Certamente bisognerà rimettere al centro del nostro esame l'efficienza della rete territoriale e il necessario riequilibrio con le strutture ospedaliere in modo che i cittadini - per quello che è il loro principale bene da salvaguardare, cioè la salute - abbiano riferimenti sicuri e ritrovino la piena fiducia in un Servizio Sanitario 'sano' ed efficiente.