di Franco D'Alfonso
Competenza, autonomia, semplificazione.
Mai come in queste ultime settimane c'era capitato di vedere le parole fondative di Alleanza civica del Nord ricorrere con tanta frequenza e assiduità nei discorsi della politica e della società italiana.
Si parla di 'competenza'.
Rendendosi finalmente conto che il rapporto con l’Unione Europea non può essere tenuto con i proclami dell’allora “avvocato del popolo” Conte 1; e forse nemmeno con quelli del tentato statista delle conferenze stampa castriste e serotine Conte 2.
Passando dai cori da stadio dei gemelli diversi carioca Di Maio-Salvini, a quelli educati e felpati del duo Gualtieri-Gentiloni (entrambe con gli occhiali da secchioni) si sono resi disponibili finanziamenti europei in misura tale da far sembrare il piano Marshall una sorta di pocket money per studenti brillanti e determinati.
Si parla di 'autonomia' e di regioni.
Sembrava un nostro pallino quello di rivisitare l'architettura del regionalismo. Poi commenti e proposte negli ultimi mesi si sono affastellate.
Proprio il 7 giugno di 50 anni, fa si tenevano le prime elezioni regionali.
Ce lo ricorda oggi il Presidente Mattarella con una importante dichiarazione in cui si afferma anche che "L' Europa stessa è chiamata a valorizzare la dimensione regionale, come vettore di integrazione" e che potete leggere integralmente qui:
Forse il bilancio non è proprio positivo e una rivisitazione - come stiamo sottolineando ormai da tempo - con un rinnovato "spirito Costituente" sarebbe una cosa davvero necessaria prima ancora che opportuna: a tutti è apparso chiaro in questa pandemia quanto possono diventare pericolosamente disallineati i rapporti tra potere centrale e poteri regionali. Noi pensiamo che ci sarebbe meno pericolo, ormai nel mondo e nell'Europa di oggi, se invece di 20 regioni ci fossero da tre a cinque Macroregioni. Molti se ne stanno accorgendo e ne scrivono, ma siamo ancora lontani....
Anche per questo va il nostro grazie al Presidente Mattarella per averci ricordato che comunque "la riflessione è ancora aperta".
Si parla anche di 'semplificazione'.
Nei video di qualsiasi ministro, assessore, amministratore intento ad annunciare qualsiasi cosa - dal cambio del colore delle mascherine alla gara d’appalto per la ricostruzione di un ponte- rendendosi tutti conto ormai che nessuno è disponibile ad aspettare la prossima Legge sulla semplificazione, emessa da quello che resta comunque il più prolifico ufficio della Repubblica: l’ U C A S - Ufficio Complicazioni Affari Semplici.
Poi però, tanto per mantenere le vecchie abitudini, torniamo a sentire ministri della Repubblica che vogliono impiegare i fondi europei per gli investimenti per allievare gli effetti del lock down per i lavoratori in nero al Sud, tanto per far capire ai vari Dombrovsky, Rutte e cattivoni vari che la musica non cambia e non cambierà;
vediamo sindaci e assessori al bilancio tornare a trovare i funzionari del Mes (impegnati in riunioni importantissime...) per chiedere finanziamenti urgenti necessari per le summer school (pur anco necessarie), mentre però la scuola pubblica si aprirà ben ultima in Europa dopo essere stata la prima (!!) a chiudere;
e, per intanto, l’ennesimo Dpcm supera le 300 pagine, necessita di quasi 100 regolamenti attuativi ed ha già mobilitato una serie di nuovi mediatori, consulenti, interpreti..... indispensabili per capirci qualcosa!
Non so perché, ma partecipando al nostro confronto sul cosiddetto “prestito Fca” di cui trovate qui tutti i riferimenti ( e vi consiglio assolutamente di consultare) mi è tornata in mente la “Favola delle api”, di Bernard de Mendeville , nella quale si legge come “i ministri competenti, virtuosi, disinteressati siano i migliori. Nel frattempo, però, ci vorrebbero dei ministri “. Ecco, appunto..
Competenza, autonomia, semplificazione.
Mai come in queste ultime settimane c'era capitato di vedere le parole fondative di Alleanza civica del Nord ricorrere con tanta frequenza e assiduità nei discorsi della politica e della società italiana.
Si parla di 'competenza'.
Rendendosi finalmente conto che il rapporto con l’Unione Europea non può essere tenuto con i proclami dell’allora “avvocato del popolo” Conte 1; e forse nemmeno con quelli del tentato statista delle conferenze stampa castriste e serotine Conte 2.
Passando dai cori da stadio dei gemelli diversi carioca Di Maio-Salvini, a quelli educati e felpati del duo Gualtieri-Gentiloni (entrambe con gli occhiali da secchioni) si sono resi disponibili finanziamenti europei in misura tale da far sembrare il piano Marshall una sorta di pocket money per studenti brillanti e determinati.
Si parla di 'autonomia' e di regioni.
Sembrava un nostro pallino quello di rivisitare l'architettura del regionalismo. Poi commenti e proposte negli ultimi mesi si sono affastellate.
Proprio il 7 giugno di 50 anni, fa si tenevano le prime elezioni regionali.
Ce lo ricorda oggi il Presidente Mattarella con una importante dichiarazione in cui si afferma anche che "L' Europa stessa è chiamata a valorizzare la dimensione regionale, come vettore di integrazione" e che potete leggere integralmente qui:
Forse il bilancio non è proprio positivo e una rivisitazione - come stiamo sottolineando ormai da tempo - con un rinnovato "spirito Costituente" sarebbe una cosa davvero necessaria prima ancora che opportuna: a tutti è apparso chiaro in questa pandemia quanto possono diventare pericolosamente disallineati i rapporti tra potere centrale e poteri regionali. Noi pensiamo che ci sarebbe meno pericolo, ormai nel mondo e nell'Europa di oggi, se invece di 20 regioni ci fossero da tre a cinque Macroregioni. Molti se ne stanno accorgendo e ne scrivono, ma siamo ancora lontani....
Anche per questo va il nostro grazie al Presidente Mattarella per averci ricordato che comunque "la riflessione è ancora aperta".
Si parla anche di 'semplificazione'.
Nei video di qualsiasi ministro, assessore, amministratore intento ad annunciare qualsiasi cosa - dal cambio del colore delle mascherine alla gara d’appalto per la ricostruzione di un ponte- rendendosi tutti conto ormai che nessuno è disponibile ad aspettare la prossima Legge sulla semplificazione, emessa da quello che resta comunque il più prolifico ufficio della Repubblica: l’ U C A S - Ufficio Complicazioni Affari Semplici.
Poi però, tanto per mantenere le vecchie abitudini, torniamo a sentire ministri della Repubblica che vogliono impiegare i fondi europei per gli investimenti per allievare gli effetti del lock down per i lavoratori in nero al Sud, tanto per far capire ai vari Dombrovsky, Rutte e cattivoni vari che la musica non cambia e non cambierà;
vediamo sindaci e assessori al bilancio tornare a trovare i funzionari del Mes (impegnati in riunioni importantissime...) per chiedere finanziamenti urgenti necessari per le summer school (pur anco necessarie), mentre però la scuola pubblica si aprirà ben ultima in Europa dopo essere stata la prima (!!) a chiudere;
e, per intanto, l’ennesimo Dpcm supera le 300 pagine, necessita di quasi 100 regolamenti attuativi ed ha già mobilitato una serie di nuovi mediatori, consulenti, interpreti..... indispensabili per capirci qualcosa!
Non so perché, ma partecipando al nostro confronto sul cosiddetto “prestito Fca” di cui trovate qui tutti i riferimenti ( e vi consiglio assolutamente di consultare) mi è tornata in mente la “Favola delle api”, di Bernard de Mendeville , nella quale si legge come “i ministri competenti, virtuosi, disinteressati siano i migliori. Nel frattempo, però, ci vorrebbero dei ministri “. Ecco, appunto..