Sul nuovo piano ArcelorMittal si è abbattuta la bufera che in questi primi giorni di giugno sta attraversando l'Italia.
Il piano industriale 2020-2025 è considerato da tutti un "piano deludente" Mise, Mef, Ministero del lavoro, cioè tutti i Ministeri interessati, insieme ai Commissari ex Ilva parlano apertamente di violazione degli accordi da parte dell'azienda. Gli esuberi occupazionali si aggirerebbero all'incirca sulle 3.300 unità nella fase transitoria. A regime l'organico tornerebbe a 10.700 unità. Incerto il destino dell'Altoforno 5 (Afo5).
In allarme sindacati e forze politiche. Italia Mediterranea, l'associazione politica che aderisce ad Alleanza Civica non ha dubbi: " Il piano di Arcelor- Mittal era più che risaputo. Quello che sconcerta -ha dichiarato Claudio Signorile - è l'assenza di qualsiasi idea nuova da parte dei Ministeri interessati. Vi sono stuoli di "esperti", dai quali il Governo si fa assistere, ma è drammatico come poi non venga elaborata neppure mezza linea di politica industriale".
È questa esattamente la denuncia che facevamo poco più di due settimane fa nel Webinar tra Milano e Torino organizzato da Alleanza Civica.
ILVA, FCA, Atlantia, Alitalia, piccole e medie imprese, Turismo, Infrastrutture : tutte aree di sofferenza industriale su cui manca una decisa capacità di visione e di strategie.
Per rendervi conto direttamente di quanto siano lontane le esigenze del paese che lavora e fa industria dalle non-politiche governative prendetevi il tempo di ascoltare gli interventi qui di seguito registrati, nelle riflessioni dei partecipanti al nostro Panel: Patrizia Ghiazza, Franco D'Alfonso, Alfredo Altavilla, Costanza Musso, Tonino Gozzi, Guido Saracco, Claudio Signorile, Marco Bentivogli.
Ascoltando i loro interventi si comprende quanto è lontano il dibattito pubblico e governativo rispetto alle esigenze reali delle forze vive del Paese
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