La fine del M5s poteva essere un’opportunità per la sinistra, invece è un problema. di Giovanni Cominelli
Le convulsioni dei Cinquestelle farebbero pensare a un Partito democratico finalmente in grado di pensare con la sua testa, con idee nuove e un aggancio alla realtà. Invece, per ora, resta a guardare il suo alleato in piena autodistruzione, senza muovere un dito, impantanato nella stessa palude ideologica delle forze populiste.
Si sta consumando, dunque, il ciclo del populismo politico-parlamentare, durato più di dieci anni, se si contano i giorni a partire dai primi Vaffa-day. Quanto a quello che scorre carsicamente nella società civile, esso ha perduto, per ora, solo una forte rappresentanza, ma continua a ribollire nel profondo del Paese, soprattutto nel Centro-Sud.
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