"Basta trattare così i nostri ragazzi, quelli che poi chiamiamo le nostre generazioni future. Prima il 7, poi l'11, adesso il 24: non se ne può più di tanta incertezza!
Vogliamo rientrare in aula!!"
Ecco i motivi che hanno portato in piazza Duomo ragazzi, genitori e insegnanti. Un successo inaspettato. Sui manifestini portati da ciascuno, sui cartoni issati e appesi al collo, sui brandelli di discorsi gridati al megafono, hanno occupato piazza Duomo a Milano in diverse centinaia per reclamare regole più certe per il lockdown nelle scuole.
In effetti lo sbandamento è grande.
Segreterie che non funzionano e non danno risposte, esami non in presenza nonostante disponibilità di ampie aule, esami da casa che quando salta la connessione vengono ANNULLATI... Così spiega uno dei genitori ai tanti giornalisti presenti.
"Dobbiamo proseguire? - dice una insegnante - Le università sono chiuse e a nessuno sembra interessare.
Si parla di preparazione delle future generazioni e poi non si cerca neanche di trovare soluzioni anche parziali alla situazione di pandemia che stiamo vivendo". E uno studente della Statale spiega: "Non è vero che c'è totale apatia, che le università non fanno nulla, che noi universitari non diciamo nulla. Ecco stasera siamo qui in Duomo, per farci sentire e vedere. Non siamo fantasmi! Abbiamo capito che se vogliamo avere un futuro, dobbiamo cominciare ad essere parte attiva di questo presente, bello o brutto che sia."
Infine, il dott. Miozzo, coordinatore del CTS spiega in un volantino che "la formazione dei nostri ragazzi non può essere delegata a meccanismi "artificiali" di istruzione, ma deve passare necessariamente attraverso la presenza fisica, la quale significa socializzazione, incontro, confronto".
Tra gli slogan degli studenti: BASTA MICROFONI SPENTI, RIACCENDETECI LA VOCE. Siamo una generazione dimenticata a cui sono stati tolti i diritti fondamentali senza tener conto delle conseguenze.