L’indispensabile riposizionamento di Torino nello scenario nazionale ed europeo non passa da accordi tra segreterie: passa dal desiderio di futuro!!

L’indispensabile riposizionamento di Torino nello scenario nazionale ed europeo non passa da accordi tra segreterie: passa dal desiderio di futuro!!

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di Francesco Tresso

L’appello di Luigi La Spina alla classe dirigente torinese a dare «un contributo serio e concreto per avviare una discussione sul futuro di questa città» è quanto mai opportuno. Come consigliere comunale di opposizione assisto da oltre quattro anni all’agonia progettuale e strategica di un’amministrazione sfinita da dissidi interni e dall’indeterminatezza politica della sindaca. I tempi, come suggerisce Luigi La Spina, sono più che maturi per pensare al futuro con un rinnovato senso di urgenza. 

Non a caso in questi mesi sono nate una serie di iniziative civiche che intendono riavvicinare alla politica persone che dalla politica sono state allontanate, o che della politica diffidavano, preferendo impegnarsi fuori dalle istituzioni, guidando progetti di grande significato sociale, o impegnandosi nel proprio universo professionale.

Capitale Torino, di cui sono uno dei promotori, è un progetto nato per mettere al centro competenza e passione, per stimolare la crescita di un programma di governo di centrosinistra incurante di ipotetici accordi romani, ma vicinissimo ai bisogni delle persone. 

Non si tratta di riesumare antiche contrapposizioni tra politici di professione e società civile o, tanto meno, di invocare un dilettantismo di cui per anni pagheremo il conto. Per il futuro di Torino la politica, quella sana, ha bisogno di un rinnovato impegno civico che affianchi l’esperienza istituzionale di chi, nei palazzi, ha mantenuto un profilo di serietà e capacità propositiva.

L’indispensabile riposizionamento di Torino nello scenario nazionale ed europeo non passa da accordi tra segreterie: passa dal desiderio di futuro dei suoi cittadini – e quindi della sua classe dirigente – e dalla capacità della politica locale di costruire un percorso condiviso, che oltre a esprimere una candidatura autorevole e vincente, definisca una visione di città di cui tornare a essere orgogliosi. Se nei prossimi mesi il centrosinistra sarà in grado di muoversi con questo spirito sono certo che Torino risponderà con entusiasmo.  

 

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