Una lettera di G. Pisapia - A. Mattioli ad "Avvenire"
Il «sindaco santo».
I primi cittadini meritano La Pira come loro patrono.
Giuliano Pisapia e Alberto Mattioli domenica 20 febbbraio 2022
Figura profetica ed esemplare. Già in vita chiamato «sindaco santo».
Giorgio La Pira, rieletto sindaco di Firenze-.
Caro direttore,
se è vero che la politica è la più alta forma di carità come insegnava Paolo VI, allora è vero che il mestiere di Sindaco è una delle forme più esigenti di azione politica e che Giorgio La Pira ne è stato un luminoso esempio. Fare il sindaco è sempre stato un gravoso ruolo di frontiera tra lo Stato e i cittadini, ma a suo tempo è stato anche una scuola che formava per successivi ruoli di governo nazionale. Oggi il ruolo è svilito, da svolgere con poche risorse finanziarie e in solitudine, molto esposto al rischio denunce. Se si accetta l’incarico è prudente davvero accendere un cero e affidarsi ai santi.
E così si può ancor meglio appellarsi a quella splendida figura che fu Giorgio La Pira, Venerabile non ancora Santo ufficialmente, ma che già Santo per acclamazione popolare. La Pira è stato davvero un grande sindaco nell’Italia del dopoguerra, un esempio che fede e laicità possono proficuamente convivere e ancora oggi un modello per tanti sindaci anche di diversi percorsi culturali e di differenti visioni politiche - perché ha insegnato a non rassegnarsi alle difficoltà, dimostrando che è possibile superarle quando si è nel giusto, quando si aiutano i più deboli, senza compromessi al ribasso o mediazioni interessate.
Un sindaco deve essere capace di volare alto e guardare in basso.(...) Continua a leggere qui