L’esperimento milanese di Alleanza Civica

L’esperimento milanese di Alleanza Civica

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L'edizione de L'Avanti del 2 giugno pubblica un mio articolo su Alleanza civica, il civismo e l'esperienza milanese. Lo posto qui, invitando al contempo a comprare il cartaceo de l'Avanti diretto da Claudio Martelli, che sta tentando una (difficile) operazione politico-culturale, quella di orientare  la "balena rosa" del Pd sui sentieri del socialismo liberale . Non è quello che stiamo cercando di fare con il movimento civico, che cerca di rispondere con un nuovo modo di far politica che non si dimentica del passato al tempo che viviamo . Molti di noi condividono con gli animatori del nuovo Avanti ! l'album di famiglia politico e già questo basterebbe a guardare con interesse e rispetto al tentativo in atto, ma con loro al di là delle momentanee o definitive scelte partitiche o tattiche, sentiamo di condividere  il compito storico indicato da Pietro Nenni  di " portare gli ultimi nel gruppo di testa".

"Il sistema politico italiano  che ha accompagnato e favorito la ricostruzione del Paese era basato sui partiti  fondati sulla politicizzazione di massa, capillare ed organizzata  e sull’intreccio fra identità ideologica ed interessi forti, conseguenti agli equilibri internazionali.                       La crisi di legittimità e di rappresentanza dei partiti  ha creato le condizioni del collasso del sistema politico e del conseguente   graduale dissolvimento dell’architettura istituzionale  che dava complessivamente senso e stabilità alla democrazia. 

Così come tutto insieme si teneva, tutto insieme sta crollando ed è  stata miopia politica e fragilità culturale ritenere di poter proseguire in continuità, navigando a vista, non comprendendo l’entità delle trasformazioni che stanno avvenendo nel profondo, alle quali bisogna invece rispondere con adeguata tensione riformatrice. 

Per una tragica ironia della storia, i primi a non capire i tempi della  discontinuità che si stava concretizzando  siamo stati proprio noi socialisti, che pure non solo eravamo i naturali candidati  per cultura politica  a guidare  il necessario movimento riformatore, ma ne avevamo intuito con grande anticipo l’arrivo, analizzato le caratteristiche e perfino delineato la proposta politica .

Diceva Pietro Nenni che il compito storico del socialismo  è quello di “portare gli ultimi nel gruppo di testa” attraverso il pragmatismo che suggerisce come “il primo passo debba essere mosso sulle cose concrete e tuttavia le cose concrete non stanno a sé: stanno in una politica”. 

"In queste parole c’è l’indicazione precisa per chi si candida a guidare il ritorno in attività di questa area politica: gli obiettivi espressi con chiarezza, gli strumenti per raggiungerli, il suo popolo di riferimento, la ricomposizione dei fatti e delle azioni in una visione politica complessiva.

Con altri compagni abbiamo da tempo intrapreso questa strada con una nuova modalità,  partendo da Milano, vale a dire dal più solido bastione dell’esperienza riformista socialista e precisamente dalla sua versione municipalista, dando vita al progetto di “Alleanza Civica”.

A Milano la sinistra riformista è ritornata al governo della città grazie alla vittoria della coalizione arancione formatasi a sostegno di Giuliano Pisapia e lo ha mantenuto con il sindaco “di Expo” Giuseppe Sala.  L’amministrazione di sinistra civica di questo decennio  si  è mossa in continuità ideale e politica con la storia della sinistra riformista milanese adottandone il pragmatismo saldamente ancorato a principi condivisi, che si sostanzia nell’affrontare innanzitutto i problemi più importanti  che non sono tali perché a priori o in teoria qualcuno ha deciso che siano così, ma perché imposti dalla realtà.  La caratteristica comune dell’esperienza dell’amministrazione civica di sinistra nell’ultimo decennio è stata una precisa scelta, , quella di un rinnovato  municipalismo la cui essenza era, come diceva Emilio  Caldara ,  nel riconoscimento  che  il Comune, nel rapporto con lo Stato, fosse come “la cellula nel corpo umano” e che la forza della cellula derivava prevalentemente dalla sua capacità autonoma di fornire servizi 

Consapevoli di difficoltà e differenze fra la situazione milanese ed il resto dell’Italia, abbiamo avviato  un confronto con molte altre realtà e liste civiche prima al Nord e poi in tutta Italia, venendo a scoprire che, in maniera del tutto autonoma, in molte realtà territoriali si sono avviati processi e prodotto idee quasi sovrapponibili a quella milanese. E, direi non a caso, nella maggior parte dei casi avendo tra i protagonisti compagni di solida cultura socialista .

La ambiziosa  missione che si è dato il civismo federalista ed europeista che si sta raccogliendo intorno ad AcN è la ricomposizione delle comunità che si riconoscono per interessi, bisogni, funzioni, cultura. 

Il contenitore viene modellato dal contenuto; il territorio e l’uomo sono le risorse primarie da cui partire; l’identità è il percorso vitale nella storia.  Competenza, semplificazione ed autonomia sono le prime parole d’ordine dell’azione politica che, certamente non per merito di Alleanza Civica, sono comunque le parole  guida per qualsiasi politica autenticamente riformatrice sia tentata da chiunque.

Sono certo che i lettori del rinnovato Avanti! saranno fra i più attenti ed interessati all’evoluzione di questa esperienza."

Franco D’Alfonso
Presidente “Alleanza Civica”
19 maggio 2020

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