Specchio e il futuro di Milano: "Le energie migliori sono tra le donne".
La capogruppo dei Civici, specializzata in diritto del lavoro, è candidata nella lista dei Riformisti: "Mettiamo a fattor comune idee, valori e storie".
di Fabio Massa
La sua specializzazione è in un settore cruciale come il diritto del lavoro, ma nella sfida delle Comunali milanesi Laura Specchio mette in campo molto più di questo. Una prospettiva forte in risposta a una diffusa richiesta di discontinuità, che la porta ad una conclusione chiara: "Vogliamo le migliori energie? Le abbiamo: tra le donne".
Dal 2016 in Consiglio comunale a Palazzo Marino, dapprima con il Pd ed ora come capogruppo dei Civici, è anche presidente della Commissione comunale in materia di Lavoro, Sviluppo Economico, Attività Produttive, Commercio e Risorse Umane, Moda e Design. Ed è in prima linea nella sfida del giovane progetto dei Riformisti, in testa alla lista assieme ad altre due donne: Alessia Cappello di Italia Viva e Giulia Pastorella di Azione.
Questo nuovo impegno nasce sulla scia di cinque anni tra i banchi di Palazzo Marino
E' stata una esperienza straordinaria anche dal punto di vista umano, perchè mette in relazione con problemi ed idee. Fare il consigliere comunale è una esperienza preziosa.
Quali i capisaldi per la tua nuova candidatura?
Si parla spesso di discontinuità. Io credo ci sia l'opportunità di ripartire e di rilanciare una "città delle donne". Anche rovesciando la tradizionale proporzione del 60-40, giungendo ad una rappresentanza femminile maggioritaria. Beninteso: non stiamo parlando di donne in quanto donne, ma in quanto portatrici di esperienze, sensibilità, cultura. Si cercano le migliori energie? Le abbiamo: tra le donne.
L'appello per la nascita di una lista riformista ha raccolto ben 1000 adesioni in 24 ore
E' stato il segnale che c'è uno spazio politico che dobbiamo essere in grado di prenderci. La lista nasce da un lavoro di mesi. Ora dobbiamo mettere a fattor comune proposte, esperienze ed idee, frutto a loro volta di un lungo percorso di ascolto dei cittadini e delle associazioni di rappresentanza.
Milano nuovamente laboratorio di esperienze che potrebbero essere declinate a livello nazionale
Andiamo a coprire uno spazio inedito in città. Ciò che maggiormente connota la nostra proposta è una questione di metodo: siamo riformisti perchè vogliamo mettere a fattor comune idee, valori e storie e questo è un elemento di grande distinzione. La nostra non è una lista con persone inserite a caso, ma nasce all'interno di un progetto che si è sviluppato dal basso.
Da esperta di diritto del lavoro, quali strategie possono essere adottate in questo campo?
Il lavoro ed il welfare di prossimità devono essere al cuore del rilancio di quelle prospettive che molti in città non vedono più perchè c'è troppa precarietà. Tra le proposte da perseguire, potenziare le competenze digitali, agevolare il reinserimento nel mondo del lavoro, potenziare la rete.
Qual è la tua idea di welfare di prossimità?
Non deve declinarsi come assistenzialismo ma come sostegno, per il rilancio di attività ad alto valore aggiunto.
Ed il Comune che ruolo può giocare in questo?
Il Comune deve farsi regista dei processi di trasformazione e immaginarsi come elemento propulsore nel coinvolgere associazioni ed organizzazioni di cittadini. Facendo una analogia con il settore dello spettacolo - divenuto emblema della precarietà specie in questi mesi - il Comune dovrebbe pensarsi come impresario. Sul tema dell'occupazione e del lavoro ma non solo.