Si rischia un flop immane, con la lentezza del Governo.
E Regione Lombardia se ne fa un alibi.
Con PD e 5stelle beffati sulla Commissione d'Inchiesta.
Politica e Sanità. Qualche riflessione seria (e anche amara) del Dr. Marco Fumagalli
Dal 25 maggio operatori e volontari della Croce Rossa italiana (Cri) hanno iniziato a contattare un campione di 150mila cittadini che saranno sottoposti ai test sierologici, in grado di rilevare nel sangue l’eventuale presenza di anticorpi verso il COVID 19.
L’indagine di siero-prevalenza, avviata in collaborazione con il Ministero della Salute e Istat per mappare la diffusione del coronavirus, copre tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione verso la Regioni maggiormente colpite dalla pandemia di Covid-19.
In Lombardia verranno eseguiti in totale 20mila test. L’adesione è su base volontaria e i test sono effettuati gratuitamente.
Con estrema... calma (la data di inizio era prevista addirittura 'prima' dell’avvio della fase 2 ) su un campione limitato grazie a test gratuiti donati dalla multinazionale Abbott, come riferito già in aprile da numerose testate.
Con un sacco di persone che hanno risposto picche sul test.
Non tutti infatti hanno espresso la volontà di eseguirlo, provocando lo stupore e lo sconcerto degli operatori della Croce Rossa.
"Non siamo degli stalker! Si fa il test per capire la distribuzione del virus" hanno dovuto sottolineare i responsabili della Croce Rossa, ma comunque scarso rimane l’entusiasmo per tale iniziativa.
Molti infatti sono entrati nella fase 2 proiettati in fase 3 e temono, in caso di positività, di rimanere ancora in quarantena o di essere messi in quarantena e aspettare il tampone ( che, se poi si è in Lombardia, il rischio è l’invecchiamento precoce....aspettando Godot!). Magari già avendo aperto un attività.
"Se me lo dicevi prima...." cantava Jannacci!
Se lo avessero fatto prima della fase 2 poteva avere un senso, invece così su base volontaria si rischia il flop.
Questa volta le mie critiche però non sono rivolte a Regione Lombardia, ma alla timidezza e alla lentezza di alcuni azioni governative in tema di provvedimenti urgenti a carattere sanitario.
'Immuni' rappresenta un esempio lampante. La app da scaricare gratuitamente per ricerca, gestione e tracciamento dei contatti, rischia di concretizzarsi in un floppone immane anche perché il reclutamento dei contact tracer ( 1 su 10.000 abitanti ) pare ancora una chimera. Chi siano i 6000 operatori sanitari e medici che con carta e penna, tampone e telefono e pc poi debbano tempestivamente inserire i dati e gli alert come da decreto 30 aprile non ci è dato sapere.
È arcinota la polemica di Crisanti, il virologo guru di Zaia, il quale trasgredì agli ordini in tema di tamponi, quando ignorò le indicazioni del Governo e istituì uno screening di massa a Vò scoprendo, così, che molti asintomatici erano portatori di virus (come sottolineavano già molte ricerche scientifiche).
A quei tempi, insigni e illustri scienziati delle task-force governative riflettevano se farli i tamponi e, al limite, riservarli ai sintomatici.
Non entro nella querelle test rapidi si /no, ma chissà perchè si è protratta per settimane e settimane a Roma, e perchè poi, di fatto, molte Regioni li hanno adottati soprattutto per indagini epidemiologiche in ambito aziendale, comunque sempre in integrazione con il tampone. Magari prima della fase 2 sarebbero stati più che utili.
Elisabetta Strada in Regione li ha supplicati ed evocati i test sempre in associazione al tampone. La timidezza e la prudenza del governo (che raccontano sia fatto ancora da PD e 5stelle in integrazione come test sierologico e tampone) ha costituito un alibi e una fogliona di fico a Regione Lombardia, utilizzato per nascondersi con il racconto che si sarebbero seguite le linee guida del Governo e comunque una via istituzionale e meno derogabile.
Al di là di rari esempi (memorabile il discorso della Rozza) su tamponi e kit non ho visto veementi prese di posizioni e vesti strappate. Su questo tema.
Ora il PD è sull’Aventino. Poverino. Perché non tengono la presidenza della commissione d’inchiesta. E dispiaciutissimi lo sono anche i Consiglieri di 5 stelle. Poverini anche loro. Che assistono civicamente il PD da qualche mese.
In modo coerente.
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*Marco Fumagalli, dermatologo, è Consigliere comunale e Capogruppo di Alleanza Civica per Milano.